La sifilide è causata da un batterio, la spirocheta pallida (Treponema pallidum). Nel decorso della malattia si distinguono quattro stadi. Nello stadio primario la sifilide si manifesta, dopo un periodo di incubazione di tre settimane circa, con la formazione di un nodulo indolore (ulcera dura o sifiloma) nel punto di inoculazione (solitamente sul pene o nella vagina). Le ghiandole linfatiche più vicine si ingrossano. Solitamente il sifiloma scompare anche se non è curato. Ma se non si cura dopo circa sei settimane la malattia entra nello stadio secondario: i batteri invadono tutto l’organismo provocando eruzioni cutanee, febbre e tumefazione dei linfonodi. Queste manifestazioni cutanee scompaiono dopo 1–2 settimane ma recidivano nel corso degli anni. Senza cure appropriate dopo vari anni si manifesteranno lesioni a carico degli organi interni, specialmente del sistema nervoso: nello stadio terziario sarà colpito il midollo spinale (disturbi motori) e nell’ultimo stadio il cervello (demenza).

La diagnosi si basa sull’ esame microscopico e sul test sierologico per la sifilide, test che dà risultati affidabili a 3 settimane dal contagio. Una cura di antibiotici (p.es. penicillina) nello stadio precoce porta alla completa guarigione. In seguito si potranno eliminare i batteri con gli antibiotici, ma i danni organici prodottisi negli stadi III e IV saranno irreversibili. Durante la gravidanza la sifilide può causare danni gravissimi al feto.

E’ causata dal batterio Trepomena Pallidum che trova il suo habitat ideale nell’umidità di bocca e canali anogenitali.

La trasmissione della malattia avviene attraverso piccole lesioni epiteliali e, dopo un periodo variabile di incubazione, si sviluppa entro sei settimane dal rapporto sessuale.

La Sifilide può attraversare quattro stadi: nel primo si manifesta in maniera indolore attraverso un’ulcera genitale dura; nel secondo compaiono malesseri quali dolori diffusi, alte temperature, affezioni cutanee, caduta dei capelli o, nei casi più gravi, epatiti e meningiti.

Le lesioni cutanee hanno la particolarità di avere una colorazione rossastra, di comparire su mani e piedi e di non provocare prurito.

Le altre due fasi della malattia sono meno evidenti ma, a lungo andare, possono provocare gravi alterazioni cerebrali.

La penicillina può essere una valida cura nelle prime due fasi della Sifilide

Parlare di Sifilide è difficile perché è una malattia complessa, sia per le vie di trasmissione che per le sue manifestazioni. Queste infatti possono essere molto diverse da persona a persona, e può capitare che alcuni sintomi vengano scambiati per quelli di altre malattie meno gravi, ritardando o sbagliando la cura.

La Sifilide (detta anche Lue) è causata da un batterio, il Treponema Pallidum, presente in tutte le secrezioni corporali delle persone infette e nelle lesioni cutanee, genitali e mucose (anche quella della bocca!).

Chi ha la Sifilide rischia maggiormente di essere contagiato dal virus dell’HIV (agente infettivo dell’AIDS) perché le lesioni cutanee rappresentano la porta di ingresso per il virus. Spesso inoltre Sifilide e HIV vengono trasmessi insieme.

Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati un numero infinito di volte. A seguito della guarigione, nel sangue rimangono gli anticorpi (che non danno protezione!) per moltissimi anni, spesso per tutta la vita (cicatrice sierologica).

Come si trasmette?

– Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale)

– Con il semplice contatto fra genitali

– Tramite contatto fra genitali e strumenti a uso genitale contaminati

– Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati

– Tramite contatto dei genitali con lesioni cutanee o mucose provocate dalla Sifilide

– Tramite contatto con lesioni cutanee che si manifestano nel corso della malattia

– Tramite passaggio del batterio dalla madre infetta al bambino (Sifilide congenita)

Quali sono i sintomi?

Fase primaria (da 2 a 8 settimane dopo il contagio):

Comparsa di un nodulo, cioè una specie di brufoletto indolore, in corrispondenza del luogo in cui il batterio è penetrato (bocca, lingua, labbra, faringe, scroto, glande, asta del pene, vagina, regione attorno all’ano).

In seguito questo nodulo può trasformarsi in un’ulcera, detta Sifiloma, che non è dolente (a differenza, per esempio, dell’Herpes)

Il Sifiloma può apparire anche sulle mani o in altre parti del corpo. Possono ingrossarsi i linfonodi vicini al Sifiloma.

Fase secondaria (da 3 a 12 settimane dalla comparsa del Sifiloma):

– Macchie disseminate sulla pelle del corpo che possono coinvolgere anche mani e piedi (rash cutaneo)

– Linfonodi ingrossati in tutto il corpo (circa nel 10% dei casi)

– Possibile caduta di peli e unghie

– Formazione di chiazze circolari con un contorno rosso (bocca, palato, faringe, laringe, glande, pene, vulva, canale anale e retto)

– Sintomatologia simile a quella influenzale (Febbricola), che però può essere di lieve entità o non esserci del tutto

– Danni a vari organi del corpo (cervello, cuore, soprattutto nei soggetti sieropositivi)

Fase terziaria (da 3 a 10 anni dalla fase secondaria):

Ingenti danni agli organi interni, al cervello, ai nervi, agli occhi, al cuore, ai vasi sanguigni, al fegato, alle ossa e alle articolazioni.

Cosa succede se non si cura?

Se non curata, la Sifilide porta a gravi danni al sistema nervoso, con perdita della capacità di controllare i movimenti muscolari, paralisi, confusione mentale, sviluppo di demenza, cecità, meningite. Infine sopraggiunge la morte.

Come si diagnostica?

Esistono specifici esami di laboratorio in grado di diagnosticare la Sifilide in qualsiasi fase si trovi. Se hai avuto un rapporto sessuale non protetto o se hai il dubbio di aver contratto la Sifilide, rivolgiti al tuo medico o recati presso l’Unità Operativa Malattie Sessualmente Trasmesse (UOMST) a te più vicina per effettuare il Test.

Se risulti positivo alla Sifilide, avvisa tutte le persone con cui hai avuto rapporti sessuali negli ultimi 6 mesi e consiglia loro di fare i dovuti test.

Come si cura?

La Sifilide viene curata con la Penicillina e, se la terapia viene effettuata nella maniera corretta, si guarisce completamente. Va ricordato che, una volta guariti, non si diventa immuni a successive infezioni. Questo vuol dire che è sempre possibile ammalarsi di Sifilide.

Come si previene?

– Con l’utilizzo corretto del profilattico durante il rapporto sessuale

– Evitando rapporti sessuali non protetti con persone infette

– Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di terminare

– Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale

– Utilizzando il profilattico fin dall’inizio anche durante i rapporti orali

– Effettuando il test periodicamente se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone.