CHE COS’E’ L’EREZIONE

L’erezione è un evento emodinamico che coinvolge sia il sistema nervoso centrale che fattori locali, e che dipende dall’antagonismo funzionale tra fattori vasodilatatori e vasocostrittori. Alcune sostanze definite “neurotrasmettitori”, mediano questo processo.

In condizioni di flaccidità prevale l’azione del sistema nervoso simpatico toracolombare, che provoca la contrazione tonica della muscolatura liscia arteriosa e del corpo cavernoso, limitando in tal modo l’afflusso arterioso e mantenendo bassa la pressione sanguigna intracavernosa (4-6 mmHg). Tale azione è mediata prevalentemente dalla noradrenalina.

In seguito ad una stimolazione fisica o psicologica (eccitazione) il sistema nervoso parasimpatico invia dei segnali al sistema vascolare, provocando il rilasciamento della muscolatura liscia delle arterie cavernose e dei loro rami, le arterie elicine, determinando un rapido aumento di flusso sanguigno verso il pene che va a riempire le lacune presenti all’interno dei corpi cavernosi. Il sistema parasimpatico utilizza come neurotrasmettitori l’acetilcolina, il VIP (vasoactive intestinal peptide), il CGRP (calcitonin-gene related peptide) e l’ossido nitrico (NO), quest’ultimo considerato il principale responsabile dell’erezione.

Il successivo blocco del flusso venoso in uscita, che avviene prevalentemente per la compressione dei plessi venosi di deflusso, sottostanti la tunica albuginea del pene (struttura relativamente non espansibile), determina l’intrappolamento del sangue all’interno dei corpi cavernosi, con conseguente aumento della pressione intracavernosa (150-170 mmHg), che si manifesta come inturgidimento del pene, cioè con l’erezione.

Dopo l’orgasmo, per aumento l’attività simpatica (rilascio di adrenalina) e per riduzione dell’ossido nitrico, si produce una contrazione tonica delle arterie elicine, delle arterie cavernose e dei corpi cavernosi, si riduce il flusso di sangue attraverso l’arteria cavernosa negli spazi cavernosi e si ha la detumescenza. Il sangue scorre attraverso le arterie e le vene del pene e la pressione intracavernosa si riduce ai livelli precedenti la stimolazione riportando il pene allo stato di flaccidità.

Un periodo variabile di tempo deve trascorrere prima che la sequenza descritta possa ripetersi (periodo refrattario).

L’erezione dunque è ottenuta tramite un massiccio e rapido apporto arterioso e il suo mantenimento è dovuto a una fine regolazione ”anatomica” che tiene distesi i corpi cavernosi.

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