Quando si parla di disturbi sessuali si fa riferimento ad uno o più comportamenti sessuali disturbati, comportamenti che, per vari motivi, non consentono il raggiungimento esclusivo del piacere durante il rapporto sessuale. Alcuni dei disturbi della sessualità possono avere una causa organica in quanto dipendono da malattie di competenza medica, anche se, molte volte, sulla base organica si innestano problematiche di natura psicologica. Altri disturbi, invece, sono esclusivamente psicosessuali e hanno a che fare con il funzionamento cognitivo (ragionamenti, pensieri, immagini, aspettative) emozionale e comportamentale dell’uomo e della donna.

Dal punto di vista fisiologico il rapporto sessuale può essere considerato come un processo caratterizzato da cinque fasi temporali (curva di Master e Johnson della risposta sessuale): fase appetiva (del desiderio), fase dell’eccitazione, fase del plateau (di massima eccitazione), fase orgasmica e fase di risoluzione.

Ciascuna di queste fasi, sia nell’uomo che nella donna, può essere alterata, dando così origine ad uno specifico disturbo sessuale.

Nell’ambito della prima fase (appetiva) esistono tre disturbi del desiderio:

1) desiderio sessuale ipoattivo: riduzione o assenza di desiderio sessuale e/o fantasie sessuali, associato alla perdita di risposta ai vari stimoli erotici e riduzione della motivazione sessuale. Un paziente con basso desiderio sessuale può comunque soddisfare il desiderio di attività sessuale del proprio partner, anche se tale esperienza può risultare indifferente e non particolarmente gratificante;

2) avversione sessuale: l’attività sessuale provoca emozioni negative nel soggetto affetto da tale disturbo, per cui si oppone a qualsiasi esperienza sessuale con il partner;

3) eccessivo desiderio sessuale: in genere riflette un disturbo d’ansia, e il fine ultimo del rapporto sessuale è proprio la riduzione di questo disturbo piuttosto che il raggiungimento del piacere.

Alla fase dell’eccitazione appartengono nell’uomo il disturbo di disfunzione erettile (di cui vanno indagate le cause, escludendo quelle organiche e eseguendo una valutazione psicologica del soggetto), nella donna l’assenza o la marcata riduzione della sensazione di eccitamento e piacere a seguito di qualsiasi stimolo erotico, associata a mancata risposta genitale (assenza di congestione e lubrificazione vaginale).

Nella fase orgasmica si riscontrano nell’uomo i disturbi dell’eiaculazione (eiaculazione precoce, ritardata e aneiaculazione), nella donna assenza o marcata riduzione della capacità di raggiungere l’orgasmo nonostante la sensazione di eccitamento (anorgasmia) o, all’opposto, il disturbo di orgasmo precoce, cui segue fastidio nella continuazione del rapporto.

Esistono poi i cosiddetti disturbi da dolore sessuale, ovvero la dispareunia, sia maschile che femminile, che consiste in un coito doloroso, solitamente dovuto a cause organiche, o il vaginismo femminile, involontaria contrazione della vagina che impedisce la penetrazione.